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12 – Per Renzo e Lucia i luoghi del cuore

A Certosa di Pavia, e intorno a Gavi e Novi Ligure, tutte le location de I promessi sposi di Bolchi

 

Virginia Saba

… a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia di monti…
Il fondo è un letto di ciottoloni, dove scorre un rigagnolo o torrentaccio, secondo la stagione… I gioghi opposti… hanno anch’essi un po’ di falda coltivata; il resto è schegge e macigni, erte ripide, senza strada e nude, meno qualche cespuglio ne’ fessi e sui ciglioni. Dall’alto del castellaccio, come l’aquila dal suo nido insanguinato, il selvaggio signore dominava all’intorno tutto lo spazio dove piede d’uomo potesse posarsi, e non vedeva mai nessuno al di sopra di sé, né più in alto.


(I promessi sposi, capitolo XX)

Al pari dell’Innominato, non vedono mai nessuno al di sopra di sé, né più in alto, i conti Guiglia, proprietari del castello di Casaleggio Boiro (Al), piccolo comune rurale nel territorio delle Capanne di Marcarolo lungo la riva del torrente Gorzente. Totalmente isolato – a eccezione di una piccola chiesa poco sotto – in cima a un’impervia altura, la sua mole si staglia con un notevole effetto scenografico già a distanza, venendo da Gavi o da Ovada, discendendo da Mornese o da Tagliolo. E Bolchi lo prescelse come il “covo” del signorotto.

Il maniero, uno dei più vetusti del Monferrato, risalirebbe al X o, al più, all’XI-XII secolo. Alle strutture originarie si sono aggiunti interventi rinascimentali – come la torre tonda di spigolo che risponde a quella massiccia quadrata – e altri addirittura barocchi.
Tra le parti più antiche, la cortina merlata di sud-est e l’architrave d’ingresso a bassorilievo, dove sono rappresentati una dama affiancata da due leoni e un cavaliere armato di lancia e scudo. Su questo, e sulla gualdrappa del destriero, compare un’arma gentilizia raffigurante forse una mazza.
Sul pendio sottostante la fortezza, monito severo su un paesaggio d’incanto, il regista girò le scene delle scorrerie dei lanzichenecchi, tra cavalcate e roghi di guerra.

Quando la prima squadra arrivava…ciò che c’era da godere o da portar via, spariva; il rimanente, lo distruggevano o lo rovinavano; i mobili diventavan legna, le case, stalle: senza parlar delle busse, delle ferite, degli stupri”.


(I promessi sposi, capitolo XXVIII)

Come comparse reclutò molti studenti di Novi, lo ricorda Guido Firpo, già assessore alla cultura.

Sempre in loco ambientò le riprese dell’incontro tra don Abbondio e i “bravi” che profferiscono la famosa ingiunzione, in nome di Don Rodrigo:

Lei ha intenzione… di maritar domani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella! Or bene… questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai”.


(I promessi sposi, capitolo I)

La Pieve di Novi Ligure

Il matrimonio alla fine (dopo 37 capitoli, intrichi e intrighi di ogno sorta), si fece.

Venne quel benedetto giorno: i due promessi andarono, con sicurezza trionfale, proprio a quella chiesa dove, proprio per bocca di don Abbondio, furono sposi””.


(I promessi sposi, capitolo XXXVIII)

Nino Castelnuovo (Renzo) e Paola Pitagora (Lucia), all’altare, andarono… non si sa dove, non si hanno tracce di quale sia stata la chiesa prescelta per le riprese. Ben individuata è invece quella che ha la funzione del Convento dei Cappuccini di fra Cristoforo, ubicato dal Manzoni a Pescarenico (Lecco). L’abside di sinistra della pieve di Novi Ligure risalta, nella scena del capitolo VIII.

“Fidatevi pure… Figliuoli, ringraziate il Signore che v’ha scampati da un gran pericolo”.


(I promessi sposi, capitolo VIII)

I due fidanzati e Agnese, la madre di lei, rifugiatisi di notte nell’edificio sacro, volgono lo sguardo verso l’affresco che raffigura Oriana di Campofregoso, signora del borgo e committente dell’opera; sant’Anna che tiene in braccio la Vergine col Bambino; san Giovanni Battista e santa Margherita. Datato 1474 e firmato dal pittore tortonese Manfredino Boxilio, è il gioiello di questa chiesa, intitolata a santa Maria. Eretta fra il XII e il XIII secolo lungo la strada per Cassano, la più antica architettura religiosa di Novi, ampiamente rielaborata nel 1678, mantiene l’impianto originario a tre navate e la tessitura muraria delle absidi in mattoni e arenaria bianca.

La Certosa di Pavia

Il monastero della Monaca di Monza, che nella realtà storica era denominato “di santa Margherita” e si mantenne pressoché inalterato fino ad almeno il 1890, fu invece”sostituito” dalla Certosa di Pavia, scelta adottataanche nel rifacimento di Salvatore Nicita (1989).

Quel ramo del torrente Orba

Inquadrature a campo stretto, la foschia come complice, et voilà, il torrente Orba, all’altezza del Lido di Predosa – sito di balneazione e divertimento – “interpreta” quel ramo del lago di Como del famosissimo incipit del romanzo. E poco più in là, alla frazione di Retorto, per la regia di Bolchi sa trasformarsi nell’Adda, il confine d’acqua che Renzo, ingiustamente ricercato dalla giustizia, varcherà per riparare nel territorio della Serenissima (cap. XVII).

Dalla fine Ottocento ad arrivare a qualche decennio fa, un “navarò” con un’imbarcazione formata da due chiatte appaiate effettuava il servizio di traghetto tra le due sponde, proprio qui. Nel piccolo mondo antico di case rurali e corti agricole, giardini curati e bossi topiati, dinnanzi al quattrocentesco castello ora dei Bruzzo, con parco paesaggistico retrostante e una passerella coperta che lo congiunge al matroneo della chiesetta affianco. Fino agli anni Cinquanta abitato da circa 120 famiglie contadine, ora pressoché deserto, il borgo solo in occasione delle giornate Fai di primavera riceve animazione dai visitatori. Li ricambia con il suo sapore di fiaba.

 

La pieve di Novi Ligure

La Certosa di Pavia

Lido di Predosa e Retorto

 

Virginia Saba

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Primopiano Sandro Bolchi
1 – Primopiano Sandro Bolchi
2 – Elogio della lentezza e del silenzio
3 – “Regìa di Sandro Bolchi”
4 – I giorni e le opere di un maestro assoluto della messinscena
5 – Quattrocento attori per un solo regista
6 – Il mulino del Po
7 – I miserabili
8 – I promessi sposi
9 – Shakespeare, Dostoevskij e Tolstoj
10 – “Le nostre sono solo traduzioni”
11 – Sandro Bolchi in homevideo e streaming
12 – Per Renzo e Lucia i luoghi del cuore