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“222 a.C. Clastidium. I romani in Oltrepò”

“222 a.C. Clastidium. I romani in Oltrepò”

Nell’Auditorium di Palazzo Certosa Cantù, sede del Civico Museo Archeologico di Casteggio (MAC), ha avuto luogo la presentazione del libro “222 a.C. Clastidium. I romani in Oltrepò”, un progetto culturale innovativo promosso da Fedegari Group in collaborazione con l’Università degli Studi di Pavia e il Museo Archeologico di Casteggio.

Il volume, curato dal Prof. Stefano Maggi, già docente di Archeologia Classica all’Università di Pavia, e arricchito dalle fotografie di Giò Martorana, assume nel titolo un evento cruciale della storia romana nel territorio dell’Oltrepò, ovvero la battaglia di Clastidium, un momento topico che segna l’ingresso della potenza romana nel cuore della Cisalpina.

Il libro si propone di illuminare il processo di romanizzazione che ha segnato il territorio oltrepadano, con una particolare attenzione agli sviluppi agricoli, commerciali e infrastrutturali che hanno trasformato la regione in un crocevia strategico tra il Mediterraneo e l’Europa continentale.

Durante la presentazione, Stefano Maggi ha espresso con entusiasmo la sua visione sulla rivalutazione dell’Oltrepò, sottolineando l’importanza di riconoscere il suo ruolo storico non solo a livello locale, ma come punto di riferimento internazionale. La sua riflessione si è focalizzata sul concetto di globalizzazione nell’antichità, esemplificato dalla romanizzazione della Cisalpina, che partiva dal cuore dell’impero romano per espandersi verso l’Europa. Maggi ha spiegato come l’Oltrepò abbia giocato un ruolo cruciale in questo processo, grazie alla sua posizione strategica e all’influenza di figure storiche che riconobbero la sua importanza logistica. Come ha affermato Maggi:

“Mi piace questa rivalutazione di Casteggio, mi piace questa rivalutazione dell’Oltrepò e mi piace questo tentativo un po’ utopico di ricollocare l’Oltrepò in quello che è sempre stato storicamente il suo posto: crocevia, non locale, ma addirittura internazionale.”

Ne furono testimonianza anche gli sviluppi tecnici e agricoli portati dai romani da oltralpe in quel processo di scambio reciproco, come l’invenzione della “Mietitrice Gallica e le innovazioni nel campo della viticoltura. Maggi ha ricordato che, grazie alla presenza romana, l’Oltrepò ha visto l’introduzione di tecniche agricole avanzate, come l’Arbustum Gallicum, che ha trasformato il panorama vitivinicolo dell’area, dando vita a pratiche adottate per anni. La sua conclusione è stata un invito a considerare queste radici storiche per proiettare l’Oltrepò in una dimensione internazionale, riconoscendo il suo posto di rilievo nella storia e nella cultura europea.

“Forse siamo tutti un po’ utopisti e quindi davvero questo passo deciso verso una ricollocazione dell’oltrepò in una dimensione che gli compete cioè l’internazionalità mi piace molto.”

Questo libro, quindi, non è solo una ricostruzione storica, ma un invito a guardare al futuro dell’Oltrepò con rinnovato orgoglio e consapevolezza del suo valore intrinseco.

Il volume, affiancato dal sito web Clastidium 222 (https://www.clastidium222.it/), offre una panoramica sui principali siti archeologici del territorio, corredati da immagini e descrizioni dettagliate, permettendo al lettore di esplorare virtualmente il patrimonio storico conservato nel Museo Archeologico di Casteggio.