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Lucia Pescador, “Album 900”

Lucia Pescador, “Album 900”

Presentato a Milano, nello show room Paola Lenti, il libro “ALBUM 900”, un viaggio attraverso la reinterpretazione dell’arte e della cultura del XX secolo da parte dell’artista Lucia Pescador.

“Quando abbiamo iniziato a lavorare sull’archivio nel 2018, cercando di orientarci tra le innumerevoli opere nel compartimento del suo studio domestico che funge da spazio di archiviazione, – scrive Marta Sironi, curatrice del libro e impegnata nell’archiviazione dell’opera di Lucia Pescador – l’impegno creativo di Lucia Pescador con tutto ciò che è correlato alla memoria si è naturalmente esteso alle sue opere. L’artista ha iniziato a ripensarle organizzandole nelle “pagine” del suo album”.

Un album composto da 30 tavole che nella veste grafica e tipografica vuole restituire al lettore il processo creativo e la fluidità di composizione dell’artista.
“Il lavoro di Lucia Pescador è un arazzo – prosegue Sironi – in cui interessi letterari e visivi si intrecciano con l’esperienza personale e i temi assiali della sua pratica: natura e geometria, Oriente e Occidente, disegno e fotografia, l’avanguardia e gli “sconosciuti” del XX secolo. Questi temi e riferimenti iconografici ricompaiono nelle pagine di ALBUM 900”.

Le composizioni scaturiscono da associazioni di immagini, di grafica e di fotografia, con dinamiche narrative che affascinano e incuriosiscono.

“In questa avventura per l’Album 900, sono stata influenzata da due maestri” – racconta Lucia Pescador nel corso della presentazione – “Uno è Aby Warburg, lo storico dell’arte, con la sua intuizione nello studio di periodi diversi, però messi insieme, lui diceva, ‘per relazioni di buon vicinato’. Era così entusiasta di questo modo, perché allora era considerata una cosa un po’ fuori di testa, nessuno metteva insieme ad esempio una Venere del Rinascimento con un’altra dell’Ottocento, invece lui faceva tutte queste cose. Ha lasciato una delle più importanti biblioteche di libri d’arte, e questi volumi non sono ordinati né per genere, né per ordine alfabetico, ma per risonanze simili.

L’altro maestro è Gerhard Richter.
Gerhard Richter ha fatto gli Atlanti, li ha chiamati Atlas, ne ha fatti 800. Raccoglieva vecchie fotografie, ritagli di giornale, riviste e poi ha deciso di raggruppare tutto questo materiale su dei fogli, in composizioni sia per temi simili che non simili.
Ecco, i miei album assomigliano di più a quelli di Richter.
Certo che gli assemblaggi di Richter hanno una composizione molto piena e ordinata, io mi sono detta, vabbè, abbiamo culture proprio diverse, io mischio tutti i temi e faccio delle composizioni un po’ più spampanate.
Lui, tra l’altro, ha messo dentro i suoi Atlas di tutto, persino i campioncini di colore, di tutto. Penso che sia un uomo di grande libertà. E la critica, essendo lui uno dei più importanti artisti tedeschi, non ha potuto che parlarne bene”.

“Adesso Richter ha novant’anni e lavora ancora come un dannato”. – prosegue Pescador – “Fa dei quadri mettendo moltissimo colore su delle spatole lunghe un metro, va sulla tela e tira giù il colore; striscia di qui, di là, lo guarda. Io dico, bello. Lui ci torna su, mette altro colore, cambia tutto. Io dico, fermati, andava già bene così. E lui continua, ma evidentemente ha in testa una sua cosa.
L’ho capito facendo le mie composizioni, perché anch’io faccio una prima composizione e dico, beh, sì, potrebbe andare. Poi la guardo e dico, ma forse no, e aggiungo un’altra immagine, ma quest’ultima non gioca più con tutte le altre, quindi, pian piano cambio o sposto anche le altre. Ma penso, se lo dico la gente si mette a ridere”.

ALBUM 900 DI LUCIA PESCADOR

Opere di Lucia Pescador
Testi di Lucia Pescador e Marta Sironi
A cura di Marta Sironi
Progetto editoriale Michela Palermo, Simona Spadoni
https://palermopublishing.com