Cultura, ambiente e turismo del territorio delle quattro province
Segui Oltre anche su:   
HomeEdizione Speciale - Aprile 2020Itinerari in punta di dita

Itinerari in punta di dita

Itinerari in punta di dita

Idee e suggerimenti per viaggi reali o di fantasia.
Le mappe dei luoghi immaginari da raggiungere con letture di libri famosi da rispolverare.
Proposte di luoghi che sanno stupire per itinerari low cost a pochi chilometri di distanza, da programmare per la prossima estate.

Non sempre lasciarsi guidare dai navigatori satellitari, affidarsi alle mappe liquide delle app, a quel segnale dallo spazio che con lo stesso punto di vista di Dio sa sempre indicare la direzione dove andare, la via dove svoltare, è l’idea migliore. Se si è costretti da vincoli d’orario certamente la è, ma se si è disposti a lasciar fare un po’ al fato, a perdersi di tanto in tanto (inteso, dove farlo non esponga ad un pericolo eccessivo), perché rinunciare alla sorpresa che potrebbe rivelarsi dietro l’angolo di una strada imboccata per sbaglio? Perché mancare all’appuntamento col destino, confidando sia esso sempre benevolo?

Unica eccezione, per chi teme il proprio istinto a causa di una totale mancanza di senso dell’orientamento e pertanto necessita di un supporto “geografico”, il destino non mancherà di rivelarsi a coloro i quali tengono a portata di mano nel cruscotto dell’auto, oppure nella tasca dello zaino, la cara e vecchia cartina geografica.

A chi, nel primo caso, sceso dall’auto, tenta di dispiegarla sul cofano della medesima (quella degli anni Settanta, è chiaro), magari litigando con l’immancabile corrente d’aria che obbliga a sdraiarcisi sopra per tentare di avere un minimo di visione d’insieme; nel secondo caso a chi sosta in una radura, zaino a terra, con la necessità di sovrapporre quattro sassi agli angoli della mappa perché il vento non costringa a rincorrerla come fosse un aquilone.

Carte mai abbastanza grandi e dettagliate per chi vi cercasse il sentiero per arrivare anche al ricovero degli attrezzi in mezzo al campo, mai abbastanza piccole per chi volesse avere sott’occhio in un unico sguardo i poli estremi dell’Autostrada del Sole.

Carte indispensabili per chi un trekking lo progetta per bene. Come si ha la possibilità di fare in questo periodo in cui è necessario attendere prima di intraprendere nuovi o vecchi sentieri.
Del resto “un trekking non si improvvisa. – come scrive Concetta Pugliese – Bisogna prima percorrerlo in punta di dita sulla carta, scoprire il gioco dei crinali che si intersecano, si rincorrono separando 4 provincie, convergenti in questi gruppi di montagne solitarie, fasciate da profondissimi silenzi” (Oltrepò e dintorni, Edo Edizioni).

Sulla carta geografica si può seguire il sentiero, scegliere quello migliore, attraversare faggete, discendere o risalire ripidi pendii osservando con attenzione le quote altimetriche. Si può attraversare l’Appennino velocemente, con l’immaginazione arrivare dalla pianura al mare e imprimersi il percorso nella mente per poi ritrovarlo dal vivo. Uno a diecimila, la mappatura regionale, si possono vedere gli orti e i cortili; uno a venticinquemila, le carte IGM, tratto-punto il confine, tratto-tratto il sentiero; uno a cinquantamila, si ha una visione d’insieme.

Lewis Carroll, l’autore di Alice nel Paese delle Meraviglie, scrisse che la mappa migliore non può che essere in scala uno a uno (Sylvie e Bruno, Garzanti); non si può immaginare doverla ripiegare se già per quelle in scala uno a venticinquemila occorre una buona dimestichezza con gli origami, ma certamente non sarà quella una preoccupazione.

Sulle carte geografiche si possono cercare anche luoghi che ancora non ci sono, dei quali si dubita sia il loro nome soltanto una fantasia, oppure che esistano veramente e nessuno lo abbia mai certificato. Michele Soffiantini, intervistato da Pier Luigi Feltri, raccontava a Oltre qualche anno fa del “Progetto Emeri”, la sua avventura da esploratore in Africa: “Emeri non è niente – spiegava – è un toponimo tramandato oralmente dalle popolazioni nomadi Tebu, che significa “altopiano fertile”. In quest’area seimila anni fa c’era un altopiano fertile. Siamo andati a cercarlo”.
Anche in questo caso il rilievo uno a uno di Lewis Carroll probabilmente sarebbe stato eccessivo; ma che fascino ha immaginare un luogo che al momento risulta uno spazio vuoto sulla mappa; su qualsiasi carta geografica è un nome ancora non scritto, un segno da disegnare, da ben indicare perché c’è stato e, una volta ritrovato, c’è di nuovo?

Per le vecchie carte geografiche, soppiantate da quelle a portata di smartphone, è iniziata una nuova stagione: avvolte da un’aura esotica, soprattutto le più vecchie (antiche o vintage che dir si voglia) sanno esercitare un fascino particolare, come se dispiegassero un mondo geografico di meraviglie d’antan.
Lo dimostra l’interesse editoriale a tale riguardo. Il settore infatti negli ultimi anni ha portato nelle librerie un numero considerevole di pubblicazioni da sfogliare con attenzione, con il piacere e lo stupore della scoperta. Proposte che accompagnano nella geografia di mondi inventati della narrativa fantasy, dai titoli storici della letteratura, per ragazzi e non, a quelli di più recente edizione che danno vita a serie televisive di grande successo; oppure nella geografia reale in cui grandi scrittori hanno ambientato i loro capolavori.

Le gallerie di immagini che seguono propongono un viaggio tra realtà e fantasia.

Itinerari in punta di dita
geografie nei libri

Mappe dell’universo fantasy attraverso libri che accompagnano nel variegato mondo di isole inventate e di terre estreme; mappe di luoghi della letteratura

Itinerari in punta di dita
geografie low cost

“Mete esotiche” a pochi chilometri da casa. I viaggi low cost più sicuri che ci si potrà permettere nei prossimi mesi. Una sequenza di immagini che invita a mettere le dita su una carta geografica per progettare itinerari verso luoghi prossimi da scoprire.