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Marco Bellocchio. La rabbia, la passione

Marco Bellocchio. La rabbia, la passione

Testi di: Testi di Nuccio Lodato, Luca Malavasi,Tullio Masoni, Matteo Pollone
Illustrazioni di Graziano Bertelegni

In occasione dell’attribuzione da parte dell’Associazione Pellizza da Volpedo del Premio Quarto Stato, ripercorriamo la vicenda umana e artistica (più che mai imprescindibili l’una dall’altra) di Marco Bellocchio. Regista che, dal debutto negli anni ‘60 a oggi, ha donato luce e spessore al cinema italiano, sempre in bilico tra la potenza dell’immagine e il racconto della società che incalza per fluire.
Nelle prossime pagine emerge il ritratto di un personaggio fedele al suo essere irriverente, ruvido e retto. Insensibile alle lusinghe della narrazione di maniera, spietato, senza sconti nel rendere attraverso fotogrammi e dialoghi il conflitto familiare e sociale. Quasi fosse proprio lì, nelle pieghe della ribellione, il motore che spinge avanti la storia.

Primopiano Marco Bellocchio
1 – Marco Bellocchio. La rabbia, la passione
2 – Da una A di sessant’anni fa a una Z ancora tutta da immaginare…
3 – La contemplazione e il mistero delle immagini
4 – Un uomo, un intellettuale, fedele a se stesso
5 – Regista sul terreno fertile dell’irrisolutezza
6 – “Vecchia Piacenza sei piena di sorprese”
7 – “Dialettica dell’andare e del tornare”

Sabato 29 ottobre 2022 a Volpedo,in piazza Quarto Stato alle 15.30, verrà conferito al regista Marco Bellocchio il premio “Quarto Stato” – XII edizione.

La cerimonia avverrà, come consuetudine del premio, nel corso di una manifestazione pubblica, durante la quale il regista dialogherà con tutti i presenti, sollecitato dalle domande del critico cinematografico Pier Maria Bocchi, del Torino Film Festival.

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