Oltre – Edizione Speciale
Uno speciale di Oltre che interrompe la cadenza bimestrale, insinuandosi come numero intruso: è la rielaborazione in forma cartacea della pubblicazione disponibile on line dal mese di maggio 2020. Nè avremmo voluto immaginare che ci saremmo ritrovati, dopo qualche mese, in queste settimane, nella stessa situazione, solo più stanchi, meno sorpresi, con meno voglia di stupirci.
Allora si era ancora in pieno lockdown quando, in ossequio alle disposizioni ministeriali, anche la redazione di Oltre si è trovata a lavorare
in assoluto isolamento. Era sembrato logico dedicarsi, alla maniera che ci è propria, secondo la lettura a tutto tondo di eventi e territori, al momento particolare che si stava vivendo, suggerendo e condividendo angolazioni particolari, anche artistiche, da cui osservare la drammaticità dei fatti.
In soccorso ci sono venuti gli artisti, ma anche gli animali selvatici arrivati a scoprire le città, i ricordi di luoghi abbandonati, le vie e le piazze dei nostri centri abitati divenuti deserte scatole vuote.
Tutto, intorno, è stato monito e accorgimento per indurci a riflettere sulla società, sul destino dell’uomo, sugli errori e le grandezze compiuti.
Dall’esortazione del Papa, solo come mai in una piazza San Pietro affollatissima di tutti gli sguardi del mondo, ai gesti concreti delle aziende che hanno donato o hanno convertito alcune parti della produzione in ciò che più serviva per affrontare l’emergenza, ne è uscita una visione umana di coralità.
Nessuno si salva da solo
Venerdì 27 Marzo 2020, sul sagrato della Basilica vaticana, nella piazza vuota e sotto la pioggia battente, l’invocazione di salvezza di Papa Francesco in questa emergenza mondiale, nelle sue parole l’episodio evangelico di Gesù che calma la tempesta. Abbiamo riportato immagini e parole di quell’evento che resterà nella storia universale.
Piazze d’Italia, lo spazio metafisico
E improvvisamente, l’intuizione d’artista si materializzò. Prive della vita degli uomini, le piazze si presentavano come luogo della mente apparendo nude nelle forme architettoniche non funzionali ad alcuna attività. Il senso di sospensione, le rarissime figure umane, distanziate e con la mascherina, allertavano la carica emotiva, suggerendo di trovarsi in una delle opere di quel periodo della storia dell’arte in cui, più di tutto, rapirono e furono raffigurati lo straniamento, il delirio, il vaneggiamento, il sogno, il miraggio, l’abbaglio.
Voghera, nei giorni del non-tempo
Una mostra degli scatti fotografici di Fabio Draghi, ha raccontato la città durante il periodo di chiusura anti-covid. Scenari quasi apocalittici in cui la vita era sospesa, erano le piazze e le vie di sempre, irriconoscibili senza il muoversi delle persone. Le didascalie di Matteo Colombo, altro non sono che frammenti di una storia inventata su un canovaccio drammaticamente reale. A colori solo le immagini del concerto per la Croce Rossa a cui l’esposizione alla Sala Pagano era dedicata.
Guarda chi si vede in città
Hanno fatto sorridere e parlare, le scorribande di animali selvatici arrivati nei centri storici svuotati. Nè si è potuto non immaginare il senso di spaesamento che avranno avvertito su strade di cemento o, come è successo, nel vedersi per la prima volta riflessi in una vetrina. Un’anomalia che ha registrato casi davvero inediti e c’è da illudersi che, se l’uomo ipotizza con orrore un mondo senza fauna, anche per i nostri compagni di cammino sia stato altrettanto sconcertante.
In mood senza parole
Senza parole: immagini che non necessitano di alcun commento per essere comprese. Senza parole: non trovare alcuna definizione per commentare. Senza parole è il tempo sospeso, il silenzio dell’attesa. Nelle opere di Hammershoi e di Hopper, più volte messe a confronto, si può leggere quello stato d’animo sperimentato nel lockdown, ma difficile da spiegare.
I vecchioni di Angelo Morbelli
Come non alludere al “Poema della vecchiaia”, il ciclo pittorico di interesse sociale che il maestro divisionista di Casale Monferrato aveva ambientato nel Pio Albergo Trivulzio di Milano? Sulle nostre pagine se ne è occupata Manuela Bonadeo.
I gessetti a-tecnologici di Rebecca Forster e la casa del sogno di Greta Penacca
Lia Giachero racconta come, in modo diverso, due artiste hanno affrontato sotto il punto di vista onirico o della caducità, il periodo che si sta vivendo.
La geografia scritta sul corpo
La troviamo in Violet, l’opera mai finita di Lorenzo Alagio, che si trasforma, muta, si evolve, vive la contemporaneità con i continui interventi dell’artista. È in copertina nell’edizione attuale, con un intervento di Eric Bessin. Ma rappresenta anche il volano per ripensare alle cartine antropologiche, antiche quanto l’innato desiderio di viaggiare dell’uomo.
Solidarietà: insieme per far fronte all’emergenza
Una questione tutt’altro che privata che lascerà strascichi sull’assetto socio-economico di Regioni, Stati, Paesi. Una situazione in cui molti hanno sentito il dovere di fare la propria parte, dai singoli cittadini, alle associazioni di volontariato, alle aziende. Come in una gara di solidarietà, si è donato ciò che si aveva ma si sono cambiate anche le destinazioni d’uso di macchinari e materiali..
E ancora, itinerari “in punta di dita”, luoghi esotici low cost, “semi d’arte”, argomenti divenuti urgenza di capire il mondo, di ristabilire il contatto con madre terra, nei giorni bui in cui ci si è sentiti, e ci si sente, smarriti e confusi.
Anche questo numero di Oltre si trova in edicola e arriverà regolarmente nelle case degli abbonati.
L’opera in copertina è “Violet” di Lorenzo Alagio, con un intervento di Eric Bessin