Oltre n. 205 Gennaio-Febbraio 2024
Dedichiamo la copertina e molte pagine, all’album fotografico dei numerosi eventi organizzati da Assolombarda nel 2023, anno che ha visto la città di Pavia Capitale della Cultura d’Impresa.
106 eventi, oltre 10mila partecipanti, dei quali 5mila giovani, 570 relatori, 385 uscite stampa, 260 contenuti social con 240mila interazioni; sono soltanto alcuni dei numeri che contano incontri, inaugurazioni, sfide ed emozioni; indicatori di un’esplosione di vitalità e di energia. Pavia ha mostrato di essere terra di talenti con la sua università, lo Iuss, i sei collegi di merito, i tre Irccs, le imprese ad alta tecnologia.
Il primo piano riaccende i riflettori sulla chiesa di San Vittore a Voghera, povera in un quartiere povero, che, edificata nel 1968 su progetto dell’architetto Decorato, propone in una figura tipologica le parole delle Sacre Scritture tenda di Dio in mezzo agli uomini. Realizzata con strutture in cemento armato a vista, in linea con le moderne realizzazioni architettoniche di quegli anni si caratterizza, ad opera del parroco don Piero Romersi, per la ricca decorazione con opere contemporanee d’arte sacra.
Pier Luigi Feltri torna a parlare del Teatro Sociale di Voghera (ora Teatro Valentino Garavani) con il racconto della vita e della strepitosa carriera di Marietta Baderna, la ballerina che, già bimba prodigio, formata all’Accademia di Ballo del Teatro alla Scala, danzò a Voghera il 19 aprile 1845, nella serata inaugurale.
Vive in Oltrepò Pavese Roberto Czeppel, entomologo ed esploratore, che ricorda per i lettori di Oltre i viaggi e le avventure, immerso nelle preziose collezioni di reperti provenienti da tutto il mondo, tra statue africane, conchiglie caraibiche, fossili del deserto e moltissimi altri oggetti, ciascuno dei quali riserva una storia. Lo fa nella sua casa sulle colline dell’Oltrepò, dove lo incontriamo per intraprendere con lui un viaggio sull’onda dei suoi ricordi.
Le pagine dedicate al verde propongono la rilettura del Giardino di Villa Nuova Italia a Broni, progettato da Gae Aulenti in un’epoca, tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento in cui sotto la guida del sindaco Alessandro Verdi, la cittadina oltrepadana viveva un Rinascimento architettonico grazie agli interventi di prestigiosi architetti quali Aldo Rossi (si veda “A Broni la scuola postmoderna di Aldo Rossi”, Oltre n. 197, 2022), Gianni Braghieri e la stessa Aulenti chiamata, oltre a ripensare il nuovo assetto del parco di Villa Nuova Italia, a realizzare i giardini della Scuola elementare e il giardino pubblico di Piazza Libertà.
La voglia di muovere passi nella natura, nonostante la stagione, ci ha portati su un itinerario semplice che, dai Piani di Praglia, percorre lande desertiche appena puntellate da piccoli pini mughi, affacciandosi da Punta Martin sull’immensità del Mar Ligure. Sconsigliato nelle stagioni calde perché non ombreggiato, consente una felice sgambata proprio nei mesi invernali o nelle stagioni “di mezzo”.
Giuseppe Polimeni scrive de I musicanti di Brema e della traduzione che ne fece Dino Provenzal, preside del Liceo Grattoni, sollevato dall’incarico nel 1938, dopo l’emanazione delle leggi razziali, che, agli esordi come scrittore per ragazzi, sperimenta la traduzione e si cimenta con la versione di uno dei classici del racconto: le fiabe raccolte dai fratelli Grimm.
Il Ristorante Dama, nuovissima realtà nel complesso del Castello di San Gaudenzio, propone i piatti ricercati dello chef Federico Sgorbini. È “l’incontro con il cuoco” sulle pagine di questo numero di Oltre. Sgorbini è cresciuto professionalmente al fianco dei suoi due maestri, prima Enrico Bartolini a Le Robinie di Montescano (al tempo della stella Michelin ottenuta nel 2008), e successivamente Andrea Ribaldone al ristorante La Fermata di Spinetta Marengo e al ristorante I Due Buoi di Alessandria. Nel 2022 porta una stella Michelin a Pavia al ristorante “Da Lino”. Ora le sue creazioni, opere d’arte n cucina, le troviamo al Ristorante Dama (Castello di San Gaudenzio a Cervesina).
Rimaniamo in Oltrepò Pavese, nelle terre del Buttafuoco, per incontrare Marco Maggi che, a Canneto Pavese, continua, coadiuvato dal papà Angelino e dallo zio Giuseppe, l’attività vitivinicola nell’azienda creata dal nonno Francesco. Un percorso di passione e crescita mescolata ad affetti e senso di appartenenza di cui i vini creati sono espressione autentica.
Anche in questo numero, nonostante molte iniziative nei primi mesi dell’anno siano ancora in fase embrionale, abbiamo scovato qualche mostra, qualche evento, persino un nuovo album musicale, che meritano la vostra attenzione. Ve li suggeriamo nelle pagine delle Notes.