Oltre n. 209 Settembre-Ottobre 2024
In copertina, il viso della Madonna nella Sacra conversazione di Vincenzo Foppa, la pala d’altare, oggi ai Musei Civici di Pavia, dipinta per la Cappella Bottigella. Chiamato per l’occasione, il più rinomato pittore lombardo del tempo, arriva in città dalla nativa Brescia, e realizzerà a Milano e a Pavia, le opere più importanti diventando nella cultura lombarda, l’artefice della “svolta rinascimentale”.
Il Primo Piano conduce a un bel peregrinare, alla ricerca di antichi mulini un tempo così importanti per l’economia e la vita dei borghi sia di pianura sia di montagna, da rientrare a pieno diritto nella toponomastica dei luoghi. Esempi di ingegneria idraulica applicata da tempi lontanissimi, i mulini ad acqua oggi ancora funzionanti sono in numero esiguo, a fronte di una gran quantità di ruderi spesso fagocitati dalla vegetazione. Gli uni e gli altri rappresentano un pretesto per valorizzare, visitandole, le rughe di un paesaggio che la storia ci ha lasciato in eredità. Ne scrive Pier Luigi Feltri.
La recente mostra dal titolo “Sfibrate fessure” presso la Galleria Marco Fraccaro del Collegio Cairoli di Pavia, è stata l’occasione per un incontro con l’artista Ruggero Maggi la cui cifra stilistica mescola sapientemente forme, materiali diversi, oggetti di recupero, con reminiscenze dadaiste o echi di arte povera, sommando ad essi la poetica della parola scritta, a volte mutuata da testi noti oppure frutto della sua consueta pungente ironia. Le immagini e il testo di Graziano Bertelegni consentono un’immersione nella contemporaneità di un’arte che assolve il compito di aprire finestre sulla realtà.
Virginio Giacomo Bono, ripropone il Futurismo aggiungendo pagine alla storia del legame di Filippo Tommaso Marinetti con Voghera e l’Oltrepò, assai più complesso e intrigante di quanto si possa pensare e in parte ancora da sviscerare.
Filippo Pozzi racconta il giardino del Castello di Sarmato, nel Piacentino, sul confine con la provincia di Pavia dove, proprio per questa posizione, rivestì nel Medioevo importanza strategica. Un sentiero in ghiaietto circonda il giardino lungo le mura, chi lo percorre forse si trova sui medesimi passi delle sentinelle che un tempo erano di guardia al castello. Oggi è cornice di un tripudio di verde, dal tiglio secolare ai vasi in terracotta in cui cresce rigoglioso il bosso, passando per una interessante varietà botanica di siepi naturali, piante di banano ed altri elementi esotici.
L’escursione che suggeriamo è un “trekking al contrario”; non sale per poi ridiscendere, ma guadagna il fondo, come fosse sulle spire di una spirale, insinuandosi nella lussureggiante vegetazione della Val Boreca dove i borghi non sono collegati tra loro da strade carrozzabili ma da impervi sentieri. La meta è la cascata di Suzzi che un tempo alimentava un mulino.
Presentiamo una nuova Famiglia del vino: papà Diego e figlio Alessandro Duilio, da qualche anno vinificano in proprio le uve del vigneto dei nonni. Un Ettaro e Mezzo recitano le etichette delle tre tipologie di vino prodotto. Un ettaro e mezzo è la dimensione della loro vigna, vitata a Pinot Nero, in posizione privilegiata, all’ombra del castello di Montalto Pavese. Vi raccontiamo di loro.
Anche su questo numero, nelle Notes, suggeriamo libri freschi di stampa, mostre e iniziative di vario genere che invitano a uscire.