Rebecca Forster nella collettiva milanese allo spazio Scoglio di Quarto
Spazio espositivo – Scoglio di Quarto
18 dicembre 2023 – 13 gennaio 2024
Mostra collettiva degli artisti: Rebecca Forster, Alvaro, Stefano Cattaneo, Margherita Cavallo, Alessandra Chiappini, Stefania Dalla Torre, Mariangela De Maria, Giuliano Ferla, Mari Ferrando, Tiziana Grassi, Angela Occhipinti e Alfredo Pizzogreco
Il brindisi degli auguri che lo spazio d’arte Scoglio di Quarto, nell’omonima via in zona Navigli a Milano, ha dedicato ad avventori nuovi ed habitué, è stato occasione per incontrare le ultime opere di Rebecca Forster, artista acuta, ironica e puntuale, che ha nutrito le proprie visioni nella casa-atelier sulle colline intorno a Zavattarello.
La veduta dalla finestra spalancata su quelle colline, le ha suggerito, nella sagoma di tre alberi, la figura stilizzata di una pulce. Ulteriore suggestione che, al pari della cartina di Milano, con la sua rete stradale concentrica, a spirale, individuata nella cipolla rossa tagliata a metà, mescola realtà e simbologia, scaturisce dal bagliore iniziale di un’idea, è scintilla primordiale, accensione, non dissimile dall’originario big bang da cui tutto ebbe inizio. Il nuovo interesse per il microscopico insetto, ha portato dunque la Forster a frequentare le tavole di Filippo Bonanni, gesuita, storico, biologo, vissuto a cavallo tra il Sei-Settecento, e a perdersi, approfondendoli, nei ghirigori di antenne, zampe e peluria (Pulce vista al microscopio, da Observationes circa Viventia, quae in Rebus non Viventibus reperiuntur, Roma, 1691). Conoscere la pulce, essere tanto microscopico quanto fastidioso e molesto, significa non averne timore, poter, anzi, giocare con il suo carico scientifico e di allegoria letteraria. La pulce nell’orecchio cammina come funambola sul filo sottilissimo del dubbio che s’insinua, del sospetto scomodo, della supposizione. E, forse, ci si permette anche di “fare le pulci”.
Bando ad ogni possibile rappresentazione scientifica e minuziosa del carico di nuove conoscenze, Rebecca Forster ha reso la pulce con l’innata leggerezza, con il suo tratto personalissimo e raffinato su campiture nella nuance del “suo giallo”, ancora così dorato ma nel quale molti bagliori si sono spenti lasciando spazio a impressioni di ocra, dove l’estate ancora resiste ma strizza l’occhio alla stagione che verrà. Minuscolo indizio di impercettibile malinconia in un’artista che, di primo acchito, suggerisce allegrezza e vivacità.
Supporto non sono le tele, né i fogli, ma cappelli di varia foggia, in poliestere, cappelli da militare, bombette, copricapo da esploratore, a rendere l’idea del viaggio a cui l’artista, con mappe e ispirazioni, sempre allude. La sua opera è sempre intrisa di movimento, nel tempo, nella storia e nelle storie, nello spazio, nell’infinitesimale piccolo e nel suo opposto, nelle culture. Vi ritorna l’Acchiappa-pulci, accessorio indossato dalle dame del Settecento, già tema nelle opere di Rebecca Forster esposte in una recente mostra a Bergamo, a testimoniare l’approfondimento minuzioso dell’argomento nelle molteplici sfaccettature comunque ironiche e sorprendenti.
Lo Scoglio di Quarto, dove l’installazione di Rebecca Forster dialoga con le opere di Alvaro, Stefano Cattaneo, Margherita Cavallo, Alessandra Chiappini, Stefania Dalla Torre, Mariangela De Maria, Giuliano Ferla, Mari Ferrando, Tiziana Grassi, Angela Occhipinti e Alfredo Pizzogreco, dopo la chiusura nel periodo festivo, riaprirà al pubblico dal 9 gennaio 2024.