Oltre n. 169 Gennaio-Febbraio 2018
Iniziamo il ventinovesimo anno sempre fedeli alla linea editoriale scelta nel lontano 1990: il territorio nella sua multiforme essenza, nelle sfumature e nelle eco del passato.
Un viaggio che ancora entusiasma.
Il Primo Piano attraverso la penna di Manuela Bonadeo, Pier Luigi Feltri e Adriana M. Soldini, ci conduce a visitare il museo diocesano di Tortona, ubicato nell’ex seminario ma non solo. Emergenze artistiche di oltre cinque secoli, attendono alle pareti di piccole chiese, chiostri, oratori, la cui cura è sempre sotto l’egida di Tortona. Un bel viaggio nei secoli che testimonia la fede, il racconto biblico, la visione, la connessione dei credenti con il divino.
Non manca l’articolo monografico, alla maniera di Mauro Galli, su questioni d’arte che, questa volta, riproducono pezzi di critica di artisti nei confronti di Pellizza da Volpedo: in alcuni casi davvero feroci, difficile trovarvi uno spirito costruttivo. Ma tant’è.
Marcella Bricchi bussa alla porta di una casa a La Piana di Codevilla e ci scopre una calda atmosfera, uno scrigno di memorie che custodisce attrezzi e arnesi, utensili, della vita contadina su queste colline.
In un’altra frazione di Codevilla, nell’antichissima Mondondone, si trova la cantina di cui parliamo, connubio di vecchie vigne e persone nuove che qui hanno trovato il punto d’arrivo di un’idea colta e complessa del viaggiare.
E ancora, la vicenda sconosciuta ai più dell’entomologo inglese che a inizio Ottocento per caso si trovò in Val Curone dove condusse alcune importanti ricerche e dove ancora riposa nel cimitero di San Sebastiano, una passeggiata alla scoperta di Montù Beccaria, l’idea di Miriam Di Fiore di coinvolgere gli abitanti di Mornico Losana a lasciare traccia di sè con il calco delle proprie mani, segno tangibile del fare individuale che segna tutta la collettività. Insomma, anche questo numero, sarà una lettura approfondita lunga due mesi.