Oltre n. 181 Gennaio – Febbraio 2020
È il numero del trentesimo compleanno che Oltre festeggia senza troppe fanfare ma con l’impegno di continuare ad essere la voce sensibile e colta del territorio.
I l primo piano indugia sull’arte materica che fa uso e sfoggio della plastica, sfruttandone la duttilità, la possibilità di essere declinata in colori vivacissimi, la leggerezza. Non è una voce controcorrente ma l’ennesima prova di quanto l’arte, più di ogni altra manifestazione umana, è in grado di interpretare i tempi, utilizzandone i simboli e i materiali. La plastica, dunque, nelle opere dei Plumcake, di Lady Be, degli artisti della Cracking Art, diventa linguaggio contemporaneo capace di esprimere pensieri e tensioni dei decenni in corso.
Restando nel mondo dell’arte, Virginio Giacomo Bono, ripercorre l’attività della Galleria Bottega d’Arte che, in via Bidone a Voghera, ha curato ininterrottamente, negli anni tra il 1972 e il 2000, ben 130 mostre di artisti tra cui Ambrogio Casati, Michele Mainoli, Silverio Riva, Luisa Pagano, Piero Leddi, Giansisto Gasparini, Paolo Sanvico, e altri che hanno lasciato un’impronta intelligente e sensibile nel modo d’interpretare i mondi e la realtà. Oggi, l’archivio dell’attività della Galleria, è stato donato da Enrica e Giuseppe Marchesi alla Biblioteca Ricottiana, insieme alla collezione de “Il giornale dell’Arte” (1983 – 2011). Una mole di documenti che raccontano il rapporto fecondo di Voghera con la pittura e la scultura. Un servizio, quello su Oltre, che nella narrazione, scritta e per immagini, incuriosisce e fa rimpiangere personaggi e occasioni.
Antonella Bruni ha visitato per noi la mostra allestita al castello visconteo di Pavia (visitabile fino al 29 marzo) che rende onore ad Antonello da Messina puntando l’attenzione sulle sue eccelse doti di ritrattista. Oltre lo sguardo è il titolo dell’esposizione e ha come fulcro il Ritratto d’uomo (Legato Malaspina, 1838), uno dei gioielli dei Musei Civici pavesi, e il Ritratto d’ignoto del Museo Mandralisca di Cefalù che rappresentano il punto di partenza per indagare l’evoluzione del genere ritratto lungo l’arco del XV secolo seguendo il passaggio dalla tradizionale effigie di profilo nell’ottica tipicamente umanistica alla nuova impostazione fiamminga ideata da Van Eyck e seguita da Antonello. Le opere esposte appartengono tutte ai Musei Civici.
Arte ancora nell’incontro con Eric Rolland Bellagamba, artista della Camargue che, della “romanità” della sua Arles, ha creato confronto con la coeva Tortona, cercando di trasferire nelle opere il fil rouge di un linguaggio che si è nutrito di scavi e reminiscenze storiche.
Scavi che ritroviamo nel servizio di Elena Corbellini sul sito archeologico di Monte Pico, in Valle Ardivestra, Oltrepò Pavese. Una storia affascinante di ritrovamenti e recupero, di un cammino a ritroso che, picconata dopo picconata, appassiona sempre più coinvolgendo studiosi e facoltà universitarie.
Cinzia Montagna parla di un restauratore di meridiane, e anche in questo caso, il fascino del tempo avviluppa nelle sue spire: tempo che passa, tempo che si misura tenendo conto delle ombre, degli astri e delle stagioni…
E poiché non di sola arte ci nutriamo, la cucina propone un piatto tipico di Canneto Pavese, si chiamano Bata lavar e sono grandi agnolotti, così grandi che, nel mangiarli, battono sul labbro.
Della cucina ha fatto la sua fortuna Frank Giambelli, vogherese trasferito a New York nel 1954 dove ha costruito un impero del gusto italiano, nella 50th Strada e Madison Avenue a Manhattan; di questo ha raccolto testimonianze e ce le rende Fabio Draghi.
Inoltre, come sempre, presentiamo aziende e calendari di cose da fare, da visitare, musiche da ascoltare, persone da incontrare.