Oltre n. 196 Luglio-Agosto 2022
Svago e gioco, voglia di leggerezza. Ed ecco che abbiamo ripescato gli echi di quel “Dire Fare Baciare Lettera o Testamento”, intercalare delle sere interminabili d’estate, e l’abbiamo reso canovaccio di storie fantasiose e anche di spunti per non smettere di cercare, d’incuriosirsi, di conoscere.
All’insegna del ricordo dei tempi di calzoni corti e ginocchia sbucciate, si apre dunque questo numero declinato in racconti inventati e no. Un gioco diventato per vezzo esercizio d’inventiva, a cui si sono prestati collaboratori inventori di storie bislacche.
Un divertissement a cui la redazione non si è sottratta, suggerendo aneddoti, luoghi e persone che vale la pena conoscere andando a visitarli nei tempi lenti e vacanti dell’estate.
Altri scritti su Pasolini seguono quelli pubblicati sul n. 195 di Oltre. Altri approfondimenti e memorie, che a cent’anni dalla nascita del poliedrico uomo di cultura, tentano di aprire brecce nella sua complessità, nella sua irraggiungibile lucidità di lettura del mondo e dell’uomo. Ne escono sentieri percorribili verso una maggiore comprensione della sua arte, profonda e profetica quanto ad ampio raggio. È Pasolini regista soggetto in queste pagine: funge da traino la sua visione cruda appena stemperata dalla tenerezza.
Sono dedicate la copertina e alcune pagine scritte da Manuela Bonadeo all’installazione che, chi entra nel giardino di Palazzo Isimbardi a Stradella, incontra trovandosi coinvolto nel doppio gioco, quello fisico del calcio e quello intellettuale dell’ironia. Soggetto sono tre putti alati e dipinti con i colori della bandiera italiana che giocano a palla. Opera dei Plumcake, rispondono al titolo Tentativo… (per convincere una statua a scendere dal basamento). La statua da convincere è quella di un altro putto, l’unico che ci sia mai stato nel giardino, addormentato sulla sommità di una fontana. All’insegna del gioco, dunque, anche la decima edizione di “Ò smagià lâ tùaia” che rende omaggio a Gino De Dominicis.
Di un altro tipo di arte ci parla Virginio Giacomo Bono, raccontando della pittura di Laura Vecchi Ford, di nascita e formazione tortonese ma di ispirazione artistica nella verde Irlanda. Uno scritto che sta nella linea di mezzo tra l’articolo d’arte e il reportage di viaggio. Con la levità che gli è propria, Bono, trasporta negli spazi, nel nitore delle tinte, nella luminosità di quella terra spazzata dai venti, dove si rifugia la fantasia e una certa idea di libertà.
Come a Collodi, e in altri luoghi baciati dalla fortuna, a Retorbido la valorizzazione passa attraverso i personaggi che la letteratura e la leggenda hanno collocato lì da tempo immemore. Dopo Bertoldo e l’asino e La contadinadi Piero Leddi, Il volo di Bertoldino di Michele Ciacciofera, Alboino – Il Re lancia la corona di Marco Lodola, la collezione di sculture a cielo aperto che impreziosisce le piazze e gli slarghi del paese oltrepadano, si è arricchita di un nuovo elemento. Si chiama Eden, è firmata ancora Marco Lodola e, posizionata nella rotonda sulla Bressana – Salice, allude alla vocazione viticola del paese e di tutto il territorio. Questa Eva guarda alle colline e porge un grappolo d’uva. Ne ha scritto Cinzia Montagna.
E in questo numero estivo di Oltre, votato all’ironia e al gioco, anche l’itinerario proposto da Giorgio Pieri è in tema. Conduce a Vendersi, piccolo borgo della Val Borbera, dove, in estate, ad accogliere turisti e avventori, sono una sessantina di spaventapasseri.
Immancabili l’incursione nella cucina che presenta un insolito risotto ai fiori, preparato dal cuoco di Cascina Costanza, ad Alta Collina di Godiasco, e l’incontro con una famiglia del vino. Questa volta siamo andati in una frazione di Montù Beccaria, dove, un giovane enologo, figlio d’arte, coltiva le vigne del nonno, più qualcuna, e le mette in bottiglia.