Oltre n. 174 Novembre – Dicembre 2018
Il primo piano si apre come un grandangolo che scruta l’Appennino delle Quattro Regioni, non dissimile dalla dorsale che percorre tutta l’italica penisola. Un mondo che sembra cristallizzato nei ricordi, in parte abbandonato, eppure possibile risorsa per un presente e un futuro ancora a misura d’uomo.
Quattro autori per quattro stagioni, hanno percorso sentieri, raggiunto vette, osservato fioriture e calpestato la neve profonda. Ne esce un reportage, d’immagini e parole, che non ci si stanca di leggere perché ogni volta sa rinnovarsi, percorso da uomini e venti. Si presta a molte interpretazioni e a tanti approcci. È l’Appennino di sempre, cartina al tornasole dei mesi che corrono.
L’arte è nella realtà in sospensione di Carlo Carrà, raccontata a Oltre dal nipote Luca, depositario e curatore dell’archivio dell’artista a cui Palazzo Reale di Milano dedica un’importante antologica visitabile fino a inizio febbraio 2019.
Arte scorre anche nelle linee, nei punti e nelle superfici mosse che sono il linguaggio di Gabriele Armellini, vogherese contemporaneo che ricrea le forme attraverso una geometria di colore fluido, ritornando a un astrattismo colto e intenso, proiettato verso l’espressione del proprio mondo interiore, con molto rigore.
Una casa d’epoca a Voghera, narra anch’essa della personalità del suo abitante-autore. Un professionista che, anche nel privato, continua la ricerca di antichità e pezzi unici, di atmosfere create con tinteggiature sobrie alle pareti, di accostamenti di souvenir etnici con reperti d’infanzia, in una mescolanza sentita e armoniosa. Un insieme emotivo che nel periodo natalizio trova il suo clou in un albero alto più di due metri e ricchissimo di tanti ninnoli luccicanti o di legno, di cartone, di ogni materiale, ognuno con una sua storia, una sua provenienza lontana nello spazio o nel tempo.
Gianni Carnevale Schianca svela il suo orto-giardino lillipuziano al quale da almeno mezzo secolo consacra tempo e attenzioni, ottenendo bonsai, alberi in miniatura che vivono in vaso, in totale equilibrio vegetativo e funzionale. Sono essenze in grado di produrre fiori allettanti per le api, e di fruttificare. Una tecnica-arte volta a plasmare la natura in forme di valore estetico, senza intaccare l’energia vitale. Operazione impossibile senza l’assiduità nella cura, la pazienza, l’attenzione, la sensibilità empatia nei confronti della pianta. Di tutto questo racconta Carnevale attraverso la penna di Virginia Saba.
Cinzia Montagna ci trascina nell’affascinante vicenda della Minerva di Stradella, una scultura ritrovata nell’alveo del torrente Versa nei pressi di Stradella, il 6 agosto 1828. Alta 71 centimetri, ha l’elmo la cui foggia a tre punte è tipica delle sculture raffiguranti la dea romana della guerra e della saggezza, realizzate in centro e nel sud Italia. Dettaglio che rende plausibile l’ipotesi di Fermo Comolli, autore della relazione dopo il ritrovamento, secondo cui la statuetta sarebbe arrivata al seguito di un comandante romano impegnato a combattere nei dintorni di Stradella. Di istanza nel Museo di Antichità di Torino, potrebbe ritornare nella cittadina pavese per l’esposizione al pubblico, sebbene temporaneamente.
La cucina delle feste ci porta al Castello di San Gaudenzio dove lo chef Stefano Zucchella svela i segreti per un risotto perfetto che, con l’aggiunta di ingredienti superlativi, sa diventare sontuoso, adatto alla più elegante delle tavole.
E in clima festivo vuole essere la visita alla Cantina Lusenti nel Piacentino, un’azienda che, nel rispetto della vocazione di quelle colline, produce molti vini frizzanti, da quelli semplicemente vivaci, agli spumanti ed è bello sapere che differenza c’è tra gli uni e gli altri.
Oltre n. 174 è nelle edicole delle province di Pavia e Alessandria.