Oltre n. 191 Settembre – Ottobre 2021
C’è voglia di arte, di bellezza, di storia, di senso di appartenenza, di tradizione, di pensieri alti, di un vino che è leggenda, di torta di mele. È l’autunno: vi ci accompagniamo.
Il primo piano si apre sulla figura, minuziosamente tratteggiata da Virginio Giacomo Bono, di Napoleone “liberatore dei popoli“. Il giovane Bonaparte, generale vittorioso nella campagna d’Italia, rivela nel carteggio con Joséphine una morbosità sentimentale che sarà superata per la piena coscienza di sé, delle sue straordinarie capacità di invincibile e spietato signore della guerra, fino al crollo finale. La realtà storica lascerà quindi posto al mito di condottiero geniale, fra i più grandi della storia, promosso dallo stesso esule di Sant’Elena, che durerà ancora ai nostri giorni, a duecento anni dalla scomparsa. Ne troviamo segni del passaggio a Voghera, nelle lettere all’amata spedite da Tortona durante la campagna d’Italia, nei dipinti di Paolo Borroni. Un excursus minuzioso che non finisce di appassionare.
Una mostra nel castello Isimbardi di Castello d’Agogna, ripercorre il cammino dell’emancipazione femminile nel corso del Novecento. Sono le penne di Manuela Bonadeo e di Serena Simula a condurci nella visita di non solo quadri ma anche fotografie, pubblicità, proiezioni, moda e incontri.
Lia Giachero parla della valorizzazione di Regina Cassolo Bracchi, in arte semplicemente Regina, in seguito alla donazione di una parte del fondo Regina della Collezione Archivio Fermani alla GAMeC di Bergamo e al Centre Pompidou di Parigi, che hanno deciso di lavorare in sinergia. Racconta dunque delle due mostre in cui è possibile ammirare le sue opere. A Parigi si è conclusa il 23 agosto la collettiva Elles font l’abstraction. Une autre histoire de l’abstraction au XX siècle, che sarà ospitata al museo Guggenheim di Bilbao dal 22 ottobre al 27 febbraio 2022, mentre a Bergamo si è chiusa il 19 settembre una splendida retrospettiva, intitolata Regina. Della scultura.
E ancora un’esposizione emozionante a San Sebastiano Curone, dove, per tutto l’autunno, la Casa del Principe ospita Toro-Europa la grande opera di Piero Leddi che, partendo dal mito di Europa rapita da toro bianco, allude alla metamorfosi, alle migrazioni. Un omaggio a Genova e al suo Appennino inserito magistralmente nell’allestimento del museo, raccolta di attrezzi per lo studio e la copia dal vero, curato con originalità e molta sapienza da Piero Mega.
Un’arte che “non tuona ma sorride” è, invece, quella che attende in una piccola esposizione di acquarelli nel museo della Tenuta Conte Vistarino a Rocca de’ Giorgi. Costumi per le rappresentazioni teatrali realizzati da Guglielmo Ghini in punta di pennello, delicati e graziosi, in contrapposizione a opere di maniera di cui si trova traccia nei musei civici di Pavia e che, raccontando il periodo storico nel quale si trovava ad operare, testimoniano, altresì, il passaggio dell’artista toscano in terre pavesi.
Una storia più lontana è quella che scorre nelle pagine di Cinzia Montagna che punta la lente sulla Tabula Peutingeriana e scopre, e narra, l’abitato di Camillomagus, posizionato nel tratto più orientale del tracciato oltrepadano della via Postumia, verosimilmente nel territorio dell’attuale Rovescala, essendo indicata nella Tabula come prossima al fiume Nigella, oggi Bardonezza…
Di antica via ci parla anche Daniele Vigo, ed era una via d’acqua, un grande canale artificiale posto a lato della Strada delle Saline, un rettilineo da Sud a Nord sull’asse Villa di Santa Giuletta-Pavia con origine perpendicolare dalla via Postumia e diretto al Po. C’è da credere che, la bianca arenaria utilizzata per la costruzione di San Michele in Pavia, fosse stata trasportata su questo canale “preferenziale”.
Vi presentiamo, anche, tramite Pier Luigi Feltri, Maurizio Saviotti, appassionato d’auto d’epoca, abile restauratore delle quattro ruote d’antan che custodisce una collezione davvero invidiabile.
E poi, l’itinerario in val Boreca, lo stesso che faceva il postino per consegnare la posta nei piccoli borghi sparsi sull’Appennino più selvaggio, ripercorso e raccontato da Fabio Draghi, l’incursione nei frutti autoctoni compiuta da Filippo Pozzi, l’affascinante vicenda umana e professionale di Lino Maga, papà di uno dei cru più famosi d’Italia, la ricetta di una semplice torta di mele, l’industria, il compleanno di Spazio 53, i suggerimenti su cosa leggere, dove andare…