Oltre n. 199 Gennaio-Febbraio 2023
Festa popolare per antonomasia, il Carnevale era un tempo utopico e di rovesciamento in cui si annullavano le distanze sociali, ricchi e poveri si travestivano gli uni dagli altri e il dover consumare rapidamente le ultime scorte alimentari prima della Quaresima, garantiva un’illusione di grande abbondanza per tutti. La fantasia si è espressa a tutte le latitudini, nei piccoli paesi e nelle grandi città, creando la maschera “tipica”, ovvero quel personaggio nuovo che racchiudesse in sé il principio burlesco, l’espressione mordace, la beffa, la canzonatura.
A questi personaggi, sopravvissuti nel tempo, Oltre dedica il Primo Piano, omaggio alla creatività anche un po’ geniale…
L’evento più importante dell’anno, a Rocca Grimalda, nella valle dell’Orba, è il Carnevale. Ma nessuno lo chiama più così. Per tutti e da tempo immemore, il rito del passaggio dall’inverno alla primavera è celebrato con la Lachera. Pier Luigi Feltri ne sonda la storia e la racconta.
Fabio Draghi, invece, si sposta in Valle Staffora, dove, da sempre, il Carnevale più festeggiato era a Varzi. Ne scrive curiosità anche attraverso le foto di Carlo Fagnola che, per circa trentacinque anni, è stato, con la sua macchina fotografica, testimone di vita e persone in tutta la vallata.
Le pagine d’arte, con le penne di Mauro Galli (Mario Patri, seconda parte), Virginio Giacomo Bono (Città e campagna negli esordi milanesi di Piero Leddi) e Manuela Bonadeo (Davide Marega, colore senza metafore), trascorrono il Novecento e sbarcano a Voghera, nei giorni d’ora.
I panorami sono quelli offerti da Giorgio Pieri che stimola la fantasia con un trekking invernale sul Monte Tobbio, quando la testa spunta sopra la nebbia a rivelare un mondo nuovo, e da Alessio Schiavi che continua il viaggio tra i sapori, la storia e la natura delle osterie d’Appennino, sostando questa volta a Capanne di Cosola.
Con pochi accorgimenti è possibile creare uno spazio verde, più o meno ampio, un ambiente ricreativo a favore della biodiversità. Ne è esempio la realtà voluta e realizzata dal Comune di Acqui Terme tra le mura del castello dei Paleologi. Lo racconta Filippo Pozzi.
Cinzia Montagna intervista Paolo Massobrio, frequentatore dell’Oltrepò, che ha conosciuto Pino Musoni e Lino Maga, apripista della gastronomia e dell’enologia oltrepadane di qualità e che, confessa, è fan del salame, del Buttafuoco e del Sangue di Giuda.
Ornella Della Fiore, cuoca per passione, propone il coniglio ai porri, ricetta di stagione: carne bianca e un ortaggio invernale, cucinati con buon senso e rispetto.
A scoprire nuove etichette di vini, ci siamo spostati nel Monferrato casalese dove, a Cella Monte, la singolare azienda voluta e condotta dai giovani fratelli Arditi, scommette sulle peculiarità di una terra e le proietta nel futuro. Si chiama Cinque Quinti ed è anche occasione per parlarvi dell’Ecomuseo della Pietra da Cantone.