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L’interessante mostra intitolata “Guido Frette: un razionalista a Tortona”, allestita nelle sale della Biblioteca Civica di Tortona per la cura di Brunetta Santi, direttrice dell’Archivio Storico, dell’architetto-urbanista Roberto Cartasegna e dello storico Fausto Miotti, ha avuto il merito di riportare l’attenzione su alcune importanti opere,

Io sono sempre lo stesso, in fondo. Non vorrei mai il computer. Sandro Bolchi   Nuccio Lodato [mkd_dropcaps type="normal" color="#00bc1a" background_color=""]S[/mkd_dropcaps]oggettiva da una barca che naviga lentissima sul grande fiume durante tutti gli originali e a loro volta deliberatamente rallentati titoli di testa: per poi passare a una ricognizione

a cura di Nuccio Lodato   [mkd_dropcaps type="normal" color="#00bc1a" background_color=""]S[/mkd_dropcaps]i è qui tentato di ricostruire, attraverso la documentazione cartacea e di rete raggiungibile, l’intero panorama degli interpreti scritturati da Sandro Bolchi per i propri allestimenti radiofonici, teatrali e televisivi. L’elenco è per forza di cose aperto e

Due modi diversi di interpretare Riccardo Bacchelli     [mkd_dropcaps type="normal" color="#00bc1a" background_color=""]N[/mkd_dropcaps]ell’intervista qui abbondantemente utilizzata, Bolchi elogiava con la schiettezza e l’onestà consuete Alberto Lattuada per il suo precedente Il mulino del Po (film del 1949): «È un film molto bello. Lui ha fatto un’operazione su tutti

Tutto il mondo ispirato da Victor Hugo     [mkd_dropcaps type="normal" color="#00bc1a" background_color=""]L[/mkd_dropcaps]a caratteristica propensione di Bolchi a romanzi di natura ciclico-corale congiunti oltretutto da sottili corrispondenze interne (tanto la fortuna del protagonista di Hugo che quella del suo corrispondente in Bacchelli ha inizio da una sottrazione di